Competenze mortificate
Una stupida coerenza è l’ossessione di piccole menti
Ralph Waldo Emerson
Lo sentiamo e leggiamo ovunque ‘Noi, siamo il paese delle eccellenze’. Ne abbiamo il doppio di tutte le altre nazioni messe assieme (probabilmente). Ma a dirla tutta, il rovescio della medaglia, è un ‘triste’ primato. Infatti basta aggiungere di fianco il PIL e poi il tasso di disoccupazione per scoprire la verità. Forse non sappiamo usarle o forse ci basta solo il titolo o forse tutte queste cose messe assieme. Le eccellenze sono diventate degli hashtag da esibire dappertutto e in ogni occasione.
Quanto siamo fighi, ma poi, al solito, il re è nudo.
Perché accade? Beh ci sono tonnellate di articoli, pubblicazioni e studi scientifici seri sull’argomento; il numero di convegni in merito è secondo solo ai seminari, tavole rotonde, webinar sulla ‘digitalizzazione’ e sulle ‘blockchain’.
Le menti più ‘eccellenti’ di questo paese si sono espresse. Non sto qui a confutare o ad appoggiare una delle tante tesi, vorrei aggiungere solo una considerazione, dopo aver assistito al ridicolo balletto della nomina del commissario alla sanità in Calabria. Chiarisco subito che la Calabria e i calabresi poco c’entrano.
Premessa:
Viviamo stabilmente in un mondo sempre più guidato dalla tecnologia che dall’economia e dalla politica. Una politica che, ormai, non è più il luogo della decisione, come predicava Platone. Oggi la politica quando deve decidere guarda l’economia e l’economia per decidere guarda le risorse tecnologiche. Quindi, il potere decisionale si è spostato dalla politica, all’economia, alla tecnologia o meglio ai guru ‘detentori’ di queste risorse: ai tecnici. Questi, però, sono interessati esclusivamente allo sviluppo e alla crescita economica delle proprie aziende che noi, troppo spesso, scambiamo per progresso. La politica è sempre più evanescente e lo sarà sempre di più, quanto maggiormente si diffonderanno e diventeranno totalizzanti i sistemi di comunicazione di massa. La politica, ormai, interviene esclusivamente in relazione all’attualità passeggera.
Risultato:
La mortificazione delle competenze (una nostra consolidata eccellenza che non troviamo sui manuali).
Perché?
1) Se tu cerchi uno che guida una struttura come, per esempio, la sanità in Calabria (o in qualsiasi parte di Italia) ti serve uno ‘competente’ dell’argomento. Essendo noi la patria delle eccellenze non dovrebbero mancare queste figure ‘professionali’ e sicuramente sono ben sparse tra le varie fazioni politiche.
Se invece delle competenze cerchi un guardiano (senza nulla togliere a questa funzione) allora il tuo ruolo politico è nullo e sancisci che le autorità preposte al controllo non fanno al meglio il loro lavoro e ne aggiungi un altro. Infatti alla sua nomina il presidente del consiglio ha twittato:
Un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità.
Il ‘garante’ delle leggi è qualcosa che ci deve essere. Nessun cenno alle sue competenze in quell’area, indipendentemente da regione, luogo o movimento politico, ed è questo che la politica deve esprimere per collocarlo nel posto giusto con i giusti poteri. Non dovrebbe mai coincidere con chi invece ha il compito di usare le proprie competenze per migliorare attività pubbliche o private che siano. Lo dico meglio: un procuratore deve fare il procuratore, un generale deve fare il generale e garantire che le leggi siano rispettate. La sua competenza è il controllo e quello lo farà e, garantito, lo farà sempre al meglio.
2) Se una Nazione deve ripartire e deve spendere dei soldi ha bisogno di indirizzo politico, deve decidere cosa fare con le fasce più deboli, deve decidere dove investire le risorse, come garantire lo sviluppo della Nazione ecc., deve decidere per il bene dei suoi cittadini senza distinzione di razza, luogo e altro. La Politica è il luogo delle decisioni, è il luogo dei beni comuni da proteggere e tra questi beni comuni ci sono LE PERSONE. Le persone con il loro merito, con le loro competenze, con il desiderio di vivere una vita degna di tale nome. E questo passa dal valorizzare non solo ‘gli amici’ o i pseudo ‘numeri uno’, passa dal valorizzare e dare ‘valore’ ad ogni singolo CITTADINO. Qui non ti servono i super guru, ti serve la politica (i custodi della Nazione della giustizia egualitaria). Ti serve dare gli esempi e gli esempi sono le PERSONE.
Dov’è il problema e perché non riusciamo a vedere la soluzione?
Nel primo caso serve la competenza e scegliamo un politico/servitore dello stato, nel secondo caso serve la politica e scegliamo i super manager, spesso provenienti, dal mercato di successo del momento: le tecnologie appunto.
Potrei andare avanti, ma la domanda che mi faccio è: perché continuiamo a sbagliare e a mortificare i ruoli e le competenze e i valori?
La politica guarda all’economia che guarda ai super guru, quelli che ce l’hanno fatta e che, spesso sono quelli che non pagano le tasse. Si fanno, quindi, scelte pensando che uno Stato è assimilabile ad un’Azienda e quindi in primis va efficientato. Efficienza significa principalmente PAM (Più A Meno), avere di più con meno risorse e questo i guru lo sanno fare benissimo. Soprattutto se al meno aggiungiamo non solo risorse energetiche, ma anche con meno risorse UMANE, Su questo sono imbattibili e la Politica si dimentica il suo ruolo e approva. Si preoccupa di salvare gli asset economici e non la PERSONA.
Un esempio: in italia sentiamo in continuazione che ‘soffriamo’ per un digital divide enorme. Abbiamo bisogno di tecnici che ci aiutino a colmare questa lacuna, calcolata nel 30% (rispetto ai paesi più avanzati) che è guarda caso lo stesso valore che i politici americani hanno mostrato, anche durante questa campagna presidenziale appena conclusa. Incredibile? Guardate questa stupenda puntata dedicata ad Internet di Patriot Act col geniale Hasan Minhaj (Netflix) dove sono raccolti in maniera molto ‘disruptive’ e divertente questi dati.
Insomma colmando questo digital divide la nostra Nazione esploderebbe, ma altre nazioni con lo stesso ‘problema’ esplodono comunque… e allora?
La soluzione è mettere in mano ai tecnici/guru questa soluzione. Abbiamo bisogno di tecnici del settore capaci di farci fare il salto. Basterebbe leggere la quarta di copertina di Paul Krugman (premio Nobel per l’economia): Un paese non è un’azienda; il cui incipit è:
Molti sono convinti che un bravo manager o imprenditore, in virtù dei successi ottenuti dalle sue aziende, sia automaticamente un attendibile consigliere economico o addirittura un ottimo politico a cui affidare senza indugio le sorti di una nazione. È una falsità che continuamente si alimenta nonostante la storia recente in tutto il mondo, Italia compresa, ne abbia mostrato l’’inconsistenza.
In conclusione: dove servono i politici si fa spazio ai tecnici e dove servono i tecnici, i politici con l’inevitabile conclusione che:
la soluzione diventa il problema!